sabato 5 marzo 2016

Cittadini di una SimCity



Non siamo i cittadini di una SimCity, ma persone che non possono essere subalterne alle estemporanee sortite di chicchessia.

Una città è un complesso e delicato organismo composto da relazioni socio economiche che abbisognano di cura, di estrema attenzione , di affinamento delle strategie politiche che abbiano ben visibili indirizzi di medio e lungo periodo. 
Negli ultimi sette anni nei centri storici delle medie città c'è stata una forte riduzione di negozi tradizionali, solo parzialmente attenuata dalla crescita del commercio ambulante (nel periodo 2008/2015 a Palermo il dato registra un -18,4%)

C'è, dunque, un concreto rischio di vedere una desertificazione commerciale dei centri storici da arginare per non creare disagi ai residenti e per rivitalizzare queste aree creando una maggiore coesione economica e sociale. 

Una strategia a livello nazionale esiste: guidare il commercio e le Amministrazioni comunali a una maggiore e migliore progettualità per utilizzare di più e meglio i fondi della Programmazione europea 2014-2020.
Sono concetti già più volte ribaditi dalle analisi sia di Confcommercio, Unioncamere che di ANCI. 
E hanno portato ad un progetto denominato UrbanPro: «Patto per le città» sottoscritto da ANCE,
Unioncamere, Consiglio Nazionale Architetti e Confcommercio che ha dato vita ad incubatori di facilitazione delle trasformazioni urbane.

Esiste un accordo per modificare i Piani Regolatori, favorire processi di rigenerazione urbana e
rivitalizzazione economica; si punta alla Valorizzazione dell’Agenda Urbana Europea e alla  Costruzione di una visione formativa nuova, condivisa con leFacoltà di ingegneria e architettura italiane
A tutto c’è un perché. E leggo la nascita di questa associazione di commercianti come un germoglio di questo cammino.

Non ho mai  sentito parlare di UrbanPro dai miei referenti politici locali, non ho mai letto un documento e una dichiarazione programmatica che mi riagganciasse a questi concetti. 
Quando poi registriamo evasive risposte del politico di turno che afferma di “aver già risolto o discusso il problema” restiamo basiti.
E mi permetto di mettere il dito sulla piaga su questioni a dir poco banali: se scendete verso Palermo trovate i ragazzi buttati su un lembo di marciapiede ad attendere il bus e non certamente seduti su una “civile panchina”, se saliamo le gradinate del parcheggio possiamo imbatterci su ambulanti abusivi e turisti poco accorti che si fanno male a causa di basole fatiscenti, per non parlare di una raccolta dei rifiuti ancora da terzo mondo.
Non mi meraviglio nemmeno quando poi invece di pagare un parcheggio per contribuire alla gestione della città, vengo “invitato a fare un obolo” al parcheggiatole abusivo di turno che impiega il suo tempo a guardare la mia autovettura ogni giorno. 

La gente ha voglia di reagire, ha voglia di risposte, perché la politica è quella dei fatti e non della virtualità di un social o delle risposte dal tono propagandistico pre elettorale.
Siamo stanchi perché si cerca la concretezza e l’ordine ed invece abbiamo una macchina che funziona male anche a causa di un motore (burocratico e dirigenziale) statico, poco motivato, impreparato, stanco, rilassato, su  cui lo stesso livello politico non arriva più ad intervenire data l’assoluta autoreferenzialità che negli anni è stata assunta. 

Potrei dirvi della profonda relazione tra l’anima di una città, l’urbanistica, il commercio, l’indotto turistico e la visione  di uno sviluppo sociale, ma siccome confido nella vostra intelligenza lascio a voi le dovute conclusioni. 


Mi auguro solo che questi coraggiosi e tenaci commercianti possano contribuire alla rivitalizzazione di una cittadina sempre più statica con interventi piccoli che siano in grado di creare condivisione e mistione delle competenze anche senza un appoggio “politico”.